Per chi muove i primi passi

Tempo fa sono andata a Torino, per tenere una lezione di personal branding e digital strategy agli studenti del terzo anno di illustrazione dello IED.

Per chi muove i primi passi nel mondo del lavoro o sta iniziando una nuova carriera dopo un cambio vita, pianificare una strategia di personal branding non è una cosa semplice. Bisogna conoscere quali sono i propri punti di forza, sapere cosa ci piace fare, in cosa siamo portati, e soprattutto avere le idee chiare su dove si vuole andare e come posizionarsi. Insomma, non cose da poco.

Io ancora mi chiedo cosa voglio fare da grande (poco male: vivo e lavoro work in progress, riprogettando periodicamente la mia vita).

Per preparare la lezione ho ripensato a quando, come giornalista, facevo scouting di creativi emergenti.

Cercavo creazioni di giovani designer, illustratori, fashion e jewellery designer per proporle alle testate con cui collaboravo. Perlustravo le fiere che davano spazio ai giovani, Salone Satellite per primo, gli eventi internazionali, i blog e i giornali stranieri. Era un lavoro meraviglioso. E molto istruttivo.

Per costruire la lezione, infatti, ho riempito la lezione di tutti quegli spunti che ho accumulato negli anni, grazie ai lavori di creativi che ho guardato, di quelli che ho scelto, di quelli che ho scartato e di chi mi aveva colpito.

Ecco un breve decalogo per creativi, con consigli validi per chi vuole diventare illustratore o designer, ma anche per chi vuole lavorare come freelance in un altro ambito e sta provando a pianificare la propria carriera.

10 consigli + 1 per una strategia

Per scriverli mi sono messa dalla parte del cliente, che deve scegliere con chi collaborare. E ho cercato di considerare i parametri per lui importanti (oltre quello del prezzo).

#1. Essere bravi non basta più

Il talento da solo non è più garanzia di successo. Il mondo è globalizzato, la competizione è altissima, e chiunque faccia il tuo stesso lavoro, in qualunque parte del mondo, è potenzialmente un competitor.

Per emergere e affermarsi sono necessarie competenze nuove, idee innovative e tanto, tanto lavoro. Bisogna distinguersi ed emergere dal rumore di fondo, trovare il modo giusto di comunicare la propria bravura. Sono quindi necessarie competenze trasversali, che esulano dal proprio settore: saper raccontare, tenere un blog, produrre contenuti per i social, promuoversi, fare lead generation

Se speri di guardagnare, limitandoti a fare il tuo lavoro, sperando che i clienti arrivino a bussare alla tua porta, mi spiace, non ci riuscirai.

#2. Fatti la domanda giusta (ovvero, parti dal “perché”)

Chiediti “perché un cliente dovrebbe scegliere proprio te?” e cerca di trovare le risposte, motivate e giustificate. Ma non accontentarti delle prime idee che ti vengono in mente, spingiti più in là con la fantasia, cerca di essere brillante e originale, gioca con le associazioni o con i contrasti.

Se un cliente ti contatta è perché tu rispondi a un’esigenza specifica, gli risolvi un problema, gli offri una soluzione. Che cosa fai tu che gli altri non fanno? Che cos’hai e cosa offri in più?

#3. Guardati allo specchio

Sapere chi sei, cosa fai, cosa offri di diverso, presuppone una profonda consapevolezza di se stessi e conoscenza della propria attività professionale. Aspetti non così scontati. C’è un abisso tra un’aspirazione naïf e generica e il lavoro vero, fatto di tante micro-attività, dalla più pratica e banale a quella più entusiasmante.

Non è importante solo conoscere cosa ci appassiona e in cosa eccelliamo, ma anche quale aspetto del nostro carattere può essere determinante nel lavoro e quali doti possediamo. Fare amicizia facilmente può essere uno skill utile se svolgi un’attività che presuppone delle pubbliche relazioni. Aver fatto un corso di teatro sarà utile se prima o poi dovrai parlare in pubblico.

Anche gli interessi coltivati nel tempo libero o gli hobby possono arricchire il tuo profilo e aiutarti a definire la tua unicità. Ragiona a tutto tondo.

#4. Ruba abilità e competenze

Che tu sia un illustratore, un designer o un web designer, non accontentarti di saper usare i programmi che ti rendono il più bravo sulla piazza. È il minimo sindacale.

La tua cassetta degli attrezzi deve essere zeppa di strumenti: ruba abilità e competenze ad altri profili professionali, anche se apparentemente non c’entrano con la tua professione.

Dovrai essere capace di raccontarti, promuoverti, vendere il tuo lavoro, trattare, parlare di soldi, mantenere i rapporti. Impara da chi è più bravo di te e ha più esperienza.

#5. Una frazione di secondo

“Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione”, questa frase di Oscar Wilde è ancora molto attuale, soprattutto oggi dove è Google a dire al mondo chi siamo (anzi, a proposito: dovresti impostare un alert con il tuo nome, per scoprire cosa si dice di te).

Per questo, anche se non hai una grande esperienza alle spalle, devi curare nei minimi dettagli la tua immagine, come ti presenti al mondo. Devi essere credibile e autorevole, farti percepire già come un professionista, in grado di assumersi un impegno e farsi pagare per quello.

La foto del profilo sui social network, l’indirizzo email, il sito internet, nessun errore di grammatica nei post. Chi dovrà scegliere se affidarti il lavoro, magari fra altri mille candidati, deciderà in pochissimi secondi se scartarti o darti una possibilità. E la prima impressione conta. Tanto.

#6. Diventa lo storyteller di te stesso

Dopo che ti sei guardato allo specchio, hai capito quali sono i tuoi punti di forza, le tue capacità e doti, trova il modo giusto di raccontarti, le parole adatte per presentarti.

Riporta la tua storia, senza esagerare con le lodi o trasformarti in un supereroe, descrivi cosa sai fare e quale strada hai percorso per arrivare fino a questo punto. Diventa il protagonista principale della tua storia e crea l’universo narrativo della tua comunicazione come freelance.

Che cosa vuoi esprimere e come vuoi che le persone ti percepiscano? Se agisci in modo coerente, puoi orientarli. Trova la tua “voce” (tone of voice), il tuo stile, il tuo tocco. Scegli le keywords con cui posizionarti.

#7. Mettici la faccia

Il mondo del lavoro è profondamente cambiato, le barriere tra pubblico e privato, tra tempo libero e orario di lavoro sono state ridefinite. Questo da un lato ci costringe a essere molto attenti e selettivi su tutti i contenuti che postiamo sui social, dall’altro ci permette di creare una dimensione emozionale del lavoro.

Trova il modo di comunicare il lato privato della tua professione, il lato umano del tuo percorso, ti aiuterà a creare coinvolgimento, a chi ti segue di riconoscersi nella tua evoluzione come persona, a gioire dei tuoi successi e sostenerti nei momenti difficili.

Ricorda che anche gli ambienti di lavoro sono fatti di persone e dietro gli indirizzi email ci sono uomini e donne.

#8. Interessarsi ed essere interessanti

Informati, sii aggiornato, leggi, iscriviti ai gruppi tematici sui social. Devi sapere cosa si muove nel tuo ambiente, cosa fanno i tuoi colleghi, chi sono quelli da seguire, da chi prendere esempio, con chi lavorano, chi sono i tuoi referenti nelle società con cui forse collaborerai, quali sono i trend.

Avere un buon data base di informazioni ti faciliterà nel networking, ti aiuterà a crearti nuove opportunità e ti farà apparire come una persona competente.

#9. Quanto vali?

Domanda da un milione di dollari, a cui è difficilissimo dare una risposta, ma è utile chiederselo, anche spesso, per fare un bilancio di dove siamo arrivati.

Intanto la prima cosa da dire è: NON lavorare gratis. Neanche a quelli che ti dicono che è una bella opportunità. Mai i lavori iniziati a titolo gratuito si trasformano in collaborazioni retribuite. Abbassi il tuo valore e danneggi il mercato.

Poi, cerca di capire quali sono i prezzi di mercato nel tuo settore: esiste un tariffario? Ci sono associazioni di categoria che danno queste informazioni? Colleghi a cui chiedere? Se non hai accesso a questi dati, prova a fare un calcolo su quanto vuoi essere pagato a ora/giornata lavorativa e cerca di capire quanto impieghi per svolgere il tuo lavoro e fai una media.

Ma non solo: ricorda che il tuo prezzo deve anche comprendere il costo del tuo lavoro (materiali, connessione, energia…) e il tempo che c’è prima e dopo. Ovvero, scrivere email, riunioni, la ricerca, fare eventuali modifiche.

#10. Da dove cominciare

La tua nuova avventura professionale sta per iniziare e non sai da dove cominciare. Non scoraggiarti, ci sono piccole strategie che puoi usare per farti notare e nel frattempo arricchire il tuo portfolio.

  • Partecipa a tutti i concorsi e call possibili. Ma questo già lo sai.

  • Sfrutta la celebrità altrui: il designer Ora-Ito si è fatto conoscere pubblicando sul suo sito, prodotti di brand famosi inventati da lui. Da Louis Vuitton a Heineken. Ha avuto così successo, che molte aziende lo hanno ingaggiato.

  • Realizza già dei lavori, come se fossero stati commissionati: illustrazioni, ebook, prodotti. Ricorda che l’obiettivo è farti percepire come un professionista.

  • Se possibile, fai delle serie o un progetto completo. Dimostrerai di essere in grado di assumerti un impegno a lunga scadenza.

  • Promuovi un’iniziativa, un concorso, un festival, un ciclo di incontri. Organizzare un evento è un buon modo per farsi conoscere e creare una rete di contatti utili.

  • Se hai già un’idea, prova a farti finanziare dal crowdfunding per realizzarla. Esistono piattaforme come EppelaProduzioni dal basso. Anche se non otterrai il finanziamento, avrai fatto parlare di te.

Ed ecco il consiglio +1, secondo me il più importante:

#11. Collabora e sii generoso

Non lavorare gratis, ma concedi il tuo tempo e le tue conoscenze a un amico o collega che ne ha bisogno. Non chiedere “puoi aiutarmi?”, ma “come posso aiutarti?”. Lascerai un buon segno e quando ne avrà l’occasione farà altrettanto per te.

È un circolo virtuoso. Ma non è un do ut des, deve essere una modalità di agire sincera. In questo modo si genererà un rapporto di fiducia, leale e profondo. E poi, se si tratta di un’iniziativa, di un evento a cui ti interessa partecipare, farlo dalla parte dell’organizzazione è un’opportunità: ti porterà via tempo, ma avrai un accesso privilegiato.

Conoscerai persone interessanti, potranno nascere altri progetti. Avrai solo da guadagnare.

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